Un Nobel per la Romagna

Venerdì 21 settembre si è tenuto a Cesena Fiera “Fattore R”, il Forum dell’Economia della Romagna organizzato da Confindustria Romagna, Cesena Fiera e EY, con uno speciale focus sulla sostenibilità. Una giornata ricca di contenuti di alto livello, grazie ai contributi di tanti imprenditori, all’intervento del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e di Eric Maskin, Premio Nobel per l’economia 2007.

Il potenziale della Romagna
Uno straordinario patrimonio artistico e culturale, una grande capacità di fare comunità, un’occupazione buona e di qualità: la Romagna, grazie alla sua capacità di rispondere ai bisogni tangibili e intangibili, è un territorio di grande attrattiva per la sua qualità della vita e per il suo potenziale. Basti pensare che la Romagna si caratterizza per la sua elevata competitività, di quasi 10 punti sopra la media nazionale, anche per la quantità e la qualità delle iniziative imprenditoriali. Un potenziale che potrebbe essere ulteriormente sviluppato attraverso una pianificazione strategica del territorio.

Una pianificazione strategica per uno sviluppo economico sostenibile
Su questi punti si è svolto l’intervento di Sara Cirone. Sono gli assets strategici che permettono di sviluppare il territorio per le sue unicità, distintività e gioia di vivere. Siamo nella terra del buon cibo, nella terra del ballo, delle sagre e delle feste: la costa romagnola è la più conosciuta nel mondo perché dà la gioia di vivere e si potrebbero ottenere risultati ancor più soddisfacenti. Per fare questo, però, occorre strutturare una strategia nel medio-lungo termine che metta in connessione gli Asset distintivi del turismo, dell’industria manifatturiera, dell’Agricoltura e della Cultura con il suo patrimonio artistico monumentale. In questo modo sarebbe possibile ottenere crescita, indotto, occupazione: in una parola, uno sviluppo economico sostenibile.

Comunicare meglio per rilanciare il territorio
Tutto questo va poi comunicato all’esterno, per far comprendere la bellezza del territorio e la qualità della vita che riesce ad esprimere. La comunicazione è un’attività strategica e non solo operativa come banalmente in molti luoghi sia di impresa che fuori viene a volte percepita. Ed è possibile comunicare ciò che si è, ciò che si ha, ciò che si vuole e ciò che si fa, solo se c’è una strategia chiara con dei target e degli obiettivi precisi. Ciò che comunichiamo esistela comunicazione è terapeutica in questo, poiché ci costringe a riflettere sull’identità, su come ci vediamo e su come intendiamo collocarci nel territorio

I punti deboli della Romagna
Dalla ricerca condotta da E&Y emerge come nel territorio della Romagna sussistano alcune criticità: mancanza di personale tecnico preparato come ingegneri e analisti,  basso tasso di innovazione in quanto la tendenza è quella di investire in settori tradizionali e non si investe nelle start-up,  scarsa collaborazione tra imprenditori e insufficienza delle infrastrutture e dei trasporti rispetto alle esigenze di imprese e cittadini.

Partire dalla scuola
Eric Maskin dedica il suo intervento ad alcuni suggerimenti per la Romagna partendo proprio dalla ricerca di E&Y.
Occorre dunque migliorare le competenze, investendo il prima possibile sull’istruzione e la formazione, fin dai primi anni di vita dei bambini. È necessario far in modo che gli studenti si concentrino su quelle materie che spesso passano come dai contenuti poco accattivanti e non attrattivi: bisogna fare sì che le materie (ad esempio la matematica, la scienza) vengano presentate come interessanti, appassionanti, divertenti. È molto importante,poi, attrarre e premiare i bravi insegnanti, per far in modo che la qualità dell’insegnamento migliori e sia al livello di ciò che è richiesto ed è utile nel mercato del lavoro. Sarebbe inoltre apprezzabile che le imprese e le Università collaborassero per attivare un programma di tirocini estivi retribuiti (sul modello statunitense), in modo da favorire un sistema di apprendimento sul campo che permetta agli studenti di sviluppare la propria professionalità, prepararsi al lavoro e stabilire rapporti che poi verranno a finalizzarsi dopo la fine degli studi.

Incoraggiare l’imprenditorialità
Serve poi incoraggiare i ragazzi a studiare l’imprenditorialità affinché le loro idee, i loro sogni possano trovare concretezza in un’azienda. L’ideale sarebbe inserire questo tipo di materia e visione nelle università, così come accade negli USA dove i professori sono incentivati a favorire e seguire la nascita delle start-up dei loro studenti.
Così è nata la Silicon Valley.

La collaborazione tra aziende
È di fondamentale importanza favorire la cooperazione tra aziende: sarebbe garanzia di riuscita, di mitigazione del rischio e una grande fonte di sharing delle competenze.

Il miglioramento dei trasporti
Così come sarebbe auspicabile la promozione di progetti di partnership pubblico-privato al fine del miglioramento del trasporto pubblico, per ridurre l’impatto ambientale e i rischi connessi alla mobilità su strada.

Welfare territoriale
Per un benessere diffuso occorre dunque che la Romagna metta a sistema tutte le sue forze ed unicità e lavori di più e meglio sulla codifica del know-how e dei suoi asset per riuscire a comunicare i suoi elevati obiettivi.
Imprese, fondazioni, amministrazioni pubbliche insieme possono partecipare al dialogo interrelando le loro competenze, i loro punti di vista e le loro istanze per concorrere al welfare territoriale e allo sviluppo della civiltà.

SARA CIRONE GROUP SRL SOCIETA’ BENEFIT

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