Le abbiamo ancora negli occhi le immagini di Amatrice distrutta dal tremendo terremoto di quel 24 agosto di due anni fa. Scosse di terremoto che hanno ferito questa terra così ricca di storia, di cultura, di bellezza e che portano con sé un senso di irrimediabile ingiustizia. L’immagine di quel centro storico violato rimarrà per sempre nella memoria collettiva del nostro Paese. Che cosa fa un terremoto se non aprire, spalancare quelle domande così ampie sul senso della vita e su ciò che rende l’uomo un essere saldo anche mentre tutto intorno trema? La terra è l’emblema della sicurezza e quando si vede tutto attorno crollare, tutto sembra venire meno. Il terremoto, come la crisi economica, ci fa mancare la terra sotto i piedi e quando tutto sembra venire giù, resta un’unica vera e grande risorsa: la persona.
Ciò che facciamo è conseguenza di ciò che siamo
È la persona, grazie al suo essere, che è in grado di ripartire: Agere sequitur esse, affermava san Tommaso “ciò che facciamo è conseguenza di ciò che siamo”. Tutti noi siamo uniti nella grande avventura della vita, siamo interconnessi nella costruzione della dimora umana, ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo per il bene comune.
Forum “Formazione all’Amatriciana”
Sono queste le ragioni alla base del Forum “Formazione all’Amatriciana” un’idea nata da Sergio Gaglianese e giunto alla sua quarta edizione e che ha come obbiettivo quello di aggiungere ai fattori di attrazione per il borgo dilaniato dal terremoto quello della cultura, vero e proprio valore aggiunto per il territorio.
Il libro
Dagli incontri svoltisi in questi forum è stato tratto il libro #ManteniamociForte (Giacovelli editore), curato da Giulia Reina i cui proventi saranno interamente destinati alla ricostruzione della biblioteca di Amatrice e che sarà presentato sabato 22 settembre alle ore 21 presso il Museo Nazionale di Ravenna. Nel libro sono racchiusi, come in un prezioso scrigno, 58 interventi che spaziano dal mondo del marketing, della formazione, delle startup, del digitale e dell’economia. Storie di chi si è cimentato con il terremoto, storie di rinascita: un vero e proprio affresco di resilienza.
Verso il cammino della civiltà
Perché ci si può accontentare della retorica sull’operosità italiana, sull’audacia di un popolo, quello dell’Italia centrale, che ha sempre avuto a che fare con le asperità della sua terra, ma la vera novità è generata da persone che mettono al centro la condivisione sul loro cambiamento, sulla loro capacità di resistere e reagire ad eventi traumatici con fermo desiderio di contribuire alla comunità.
Tramite il contagio di chi è rinato, di chi ha trovato nella vita un nuovo slancio, la capacità di comunicarsi e ripartire e reinventarsi ci riscopriamo tutti più connessi, più vitali verso il cammino della civiltà.