Giovedì 6 aprile 2017, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, abbiamo partecipato all’appuntamento Catena di fornitura nella meccanica: creazione di valore, innovazione, due diligence, tracciabilità e trasparenza.
L’incontro ha ospitato una pluralità di voci unanimi nel sostenere l’importanza per le imprese di una filiera sostenibile di stakeholders per la creazione di sviluppo sociale e benessere per il territorio.
Le linee guida OCSE
Sono un programma dettagliato di buone pratiche per le imprese che, unite in reti virtuose, producono valore insieme alle istituzioni e alla società civile. La prospettiva globale implica la qualità delle relazioni e l’unicità dei territori: diviene allora fondamentale riflettere e interpretare localmente le relazioni e la cultura d’impresa in senso umanistico.
Inoltre, le linee guida OCSE ripensano al modo di fare impresa per adottare una condotta responsabile alimentata dall’integrazione di approcci aziendali sostenibili nella gestione della filiera: tutela dei diritti, innovazione e qualità sono le parole chiave.
L’inclusività degli stakeholders significa rendicontare e coinvolgerli nella comunicazione di attività anche non finanziarie, esplicitando la catena di fornitura: questo richiede prima di tutto di considerare l’identità d’impresa alla luce del patrimonio di conoscenze acquisite sul territorio locale.
Gli interventi
La moderatrice Morena Diazzi, Direttore Generale Economia della conoscenza, del Lavoro e dell’impresa per Regione Emilia-Romagna, ha garantito l’impegno dell’amministrazione regionale nella promozione di azioni sostenibili raccomandate dall’OCSE e ha considerato prioritaria la formazione delle risorse in quanto cittadini e persone consapevoli. D’accordo con la Diazzi, l’ingegner Marco Liverani di Aepi: la formazione e la specializzazione sono attività di CSR, un autentico know-how da trasmettere e da esportare.
Secondo Marco Rodolfo Di Tommaso, Professore Ordinario di Economia e Politica Industriale all’Università di Ferrara, l’ampliamento e la qualificazione dei referenti della filiera è esigenza locale (a livello micro) e globale (a livello macro) che si svolge in rete.
A seguire Oriana Perrone, Esperta Economica Ministero Sviluppo economico e referente del PCN punto di contatto nazionale responsabilità sociale d’impresa, ha indicato come con le linee guida OCSE le imprese diventino portatrici di benessere generale per le persone / cittadini e di innovazione sociale.
Secondo Lucrezia Songini dell’Università del Piemonte è Docente di pianificazione e controllo di gestione delle imprese, la responsabilità sociale d’impresa è un orientamento volontario e corretto dell’impresa verso i propri stakeholders, l’ambiente e la società.
Giovanni Bisogni, Direttore Supplier Management di Tetrapak, sostiene l’importanza per la sua azienda di una catena di fornitura sostenibile in cui avvenga una crescita reciproca fra azienda e fornitori.
I principi della sostenibilità e l’agenda 2030
Le linee guida OCSE risultano pienamente in accordo con una prospettiva sostenibile, in cui l’evoluzione sociale si diffonda a partire dalla dimensione micro-locale al macro-globale: l’iniziativa locale permette armonia e equilibrio universali. Il principio della bio imitazione impone un ciclo economico chiuso: responsabilità sociale d’impresa significa che gli effetti e le conseguenze economiche ricadono sulle aziende che li producono e non sugli stakeholders. Egualmente, la sostenibilità della supply chain è in accordo con gli obiettivi dell’agenda 2030: con l’obiettivo 8 (incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile), 9 (promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile), 12 (garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo) e 17 (rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile).
Un nuovo criterio di competitività
La competitività economica delle imprese si misura a partire dal rispetto delle norme di sostenibilità e dalle pratiche di responsabilità sociale. Proprio in questa prospettiva, le linee guida OCSE per la supply chain sostenibile diventano un fattore decisivo per le imprese locali migliorandone il posizionamento strategico e la differenziazione competitiva all’altezza dei mercati globali.
Anche noi crediamo che la creazione di valore avvenga attraverso la moltiplicazione delle connessioni tra gli attori coinvolti e che una supply chain sostenibile richieda una filiera sempre più allargata e partecipata che comprenda anche le istituzioni. Proprio questa convinzione ci guida nella promozione di un nuovo modello economico sostenibile: per noi e per gli altri.
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