IL CAPITALE IMPRENDITORIALE E IL LAVORO

Dopo aver visto come i capitali territoriali possano originare la creazione di valore nella comunità di riferimento, proseguiamo ora nella nostra riflessione sul tema della rigenerazione territoriale prendendo in considerazione il capitale imprenditoriale: come fare per creare nuova imprenditoria e rigenerare quella esistente? Creando occupazione di qualità?

Dalla pandemia un’occasione per cambiare rotta

Indubbiamente l’attuale pandemia sta creando uno scenario imprevisto e che può preannunciarsi drammatico per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Ma è proprio da questo nuovo contesto che può arrivare l’occasione buona per creare un nuovo modello di sviluppo più sostenibile ed equo per l’uomo e per l’ambiente. Se vorremo assicurare un futuro al nostro pianeta e ai nostri figli, dovremo lavorare affinché lo scopo dell’impresa sia sempre più legato alla capacità complessiva di creare valore di lungo periodo per tutti i soggetti coinvolti. Solo così potremo sperare in una rinascita della nostra civiltà capace di creare cultura, lavoro e benessere.

Per questo è necessario fin da ora pensare ad una rigenerazione dei territori che passi inevitabilmente dal rinnovamento delle imprese già esistenti e ad una fioritura di nuove imprese capaci di intercettare i bisogni della comunità e di creare valore materiale e immateriale che si riversi nella società e contribuisca a creare lavoro.

Come fare?

Se vogliamo dunque che le cose cambino in meglio rispetto a ciò che abbiamo visto finora occorre modificare i parametri di riferimento, partire dai singoli territori e dalle loro specificità, dai beni e dai patrimoni che li caratterizzano affinché questi vengano messi al centro di progetti pratici di imprenditoria sostenibile. Occorre cioè creare imprese e sostenere il più possibile il rilancio di quelle esistenti, e che questo processo abbia una ricaduta positiva omnicomprensiva sulla società creando un vantaggio competitivo di non poco conto in termini di nuova occupazione e nuovi servizi per la comunità.

Innovazione e passaggio generazionale territoriale

L’applicazione di questi modelli nuovi, inoltre, potrebbe essere il primo passo verso una sempre maggiore capacità di innovazione e si andrebbe ad innestare su un tessuto storico come quello italiano già competente e potrebbe costituire un punto di partenza anche per il passaggio generazionale territoriale, ovvero per l’affiancamento alle figure professionali senior, di giovani del territorio capaci e preparati in un’ottica di mutuo vantaggio. Un trasferimento dei saperi capace di generare nuove possibilità imprenditoriali attraverso il nostro capitale umano e territoriale.

Creare un sistema economico consapevole

Occorre dunque ragionare in maniera strategica, integrata e abbandonare quelle paure che sostanzialmente ci impediscono di cooperare. Serve infatti apertura verso l’altro, condivisione, solidarietà e messa in rete delle competenze per creare nel territorio un sistema economico consapevole e vantaggioso per l’uomo e per l’ambiente. Occorre lavorare tutti insieme per implementare questa visione e rilanciare in questo modo il nostro tessuto sociale e imprenditoriale così da dare vita ad un’economia a misura d’uomo che abbia a cuore la centralità delle persone, dei territori e un’attenzione costante all’ambiente e al clima.

Bisogna agire subito, già da ora, per creare questo modello imprenditoriale innovativo e rigenerativo, che permetterà veramente un benessere duraturo per le imprese, le persone, tutto il territorio e la comunità.

Noi da sempre lavoriamo perché queste tematiche vengano poste al centro del dibattito e perché vengano concretamente adottate nelle prassi aziendali e nei territori.

Insieme possiamo essere fautori della rinascita dei territori italiani.

SARA CIRONE GROUP SRL SOCIETÀ BENEFIT

Condividi l’articolo

Cerca

Cerca

Categorie

Seguici

Ultimi articoli