Libertà è partecipazione, cantava Giorgio Gaber in un celebre brano del 1973. A quasi cinquant’anni di distanza, questo assunto mostra tutta la sua potenza e la sua attualità.
Bisogna dirlo, anzi bisogna agire: perché la giustizia sociale possa essere piena e perché la speranza di un avvenire migliore per le generazioni che verranno possa essere reale, occorre fare insieme e creare le condizioni comuni per un rilancio delle comunità e dei territori. È necessario che le persone siano messe nelle giuste condizioni affinché possano partecipare pienamente della vita delle comunità ed esprimere liberamente sé stesse in campo economico, sociale e culturale senza vincoli, lacci e lacciuoli determinati da diseguaglianze economiche, sociali e informative.
Reagire
Lo ha pronunciato a chiare lettere anche il professor Mario Draghi proprio ieri: l’incertezza, la sfiducia, le diseguaglianze che si sono approfondite ancor di più a seguito della pandemia di Covid-19, paralizzano non solo il sistema economico ma minano alla base il tessuto della nostra società.
Non si può accettare un mondo fatto solo di sussidi che prima o poi finiranno, occorre invece reagire subito, raccogliere le energie vitali produttive, culturali, sociali di cui il nostro paese è ricchissimo e ripartire, ricostruire e soprattutto farlo insieme.
Uniti
Siamo di fronte ad un periodo di stravolgimenti e dobbiamo essere bravi a unire le forze, utilizzare le competenze che abbiamo e creare sinergie tra mondo produttivo, territori, terzo settore e pubblica amministrazione per cavalcare il cambiamento e non soccombere sotto il peso dell’incertezza.
Passiamo ai fatti
È il momento della saggezza nella scelta del futuro? Sì, e soprattutto è il momento della partecipazione, vera, attiva, organizzata. Bisogna mettere le giovani generazioni nelle condizioni di costruire una nuova società in cui conversione ecologica, sostenibilità, protezione dell’ambiente, istruzione di qualità per tutti, benessere e rispetto delle persone sono la normalità e non il sogno di pochi. Un mondo dove, finalmente, i fatti superano i pensieri e le intenzioni. E sono proprio quelle azioni a dar vita ad un presente che è già un pezzo di una visione futura. Per fare questo è indispensabile e irrinunciabile la partecipazione attiva e quindi la possibilità di tutti di progettare e realizzare opere e non vedersi calate dall’alto disposizioni incomprensibili nel migliore dei casi, e in altri casi inefficienti e quindi inattuabili.
Welfare partecipativo come strumento di dialogo e coesione sociale
Serve un segnale serio, immediato fatto non solo di belle parole ma anche di azioni verso i giovani, per abbandonare un certo modo di pensare ormai anacronistico, autoreferenziale e parziale affinché si creino le premesse di politiche di rilancio economico e di welfare che partano dalla comunità, dal mondo produttivo, culturale e che costituiscano un ponte tra i desiderata dei cittadini e chi si trova ad amministrare la cosa pubblica. Investire su politiche di welfare è fondamentale per rafforzare una coesione sociale pesantemente provata dalla pandemia e da quelle che saranno le sue conseguenze specialmente sui più disagiati.
Investimenti, democrazia e posterità
Gli Investimenti vanno progettati anche con le generazioni future perché saranno loro a doverne usufruire e risponderne nella gestione. Utilizziamo tutti i mezzi di democrazia vera che abbiamo a disposizione. Non concentriamoci sul taglio dei parlamentari e quindi di un pezzo di rappresentanza, ma aumentiamo la formazione e le competenze per accedere agli organi di rappresentanza istituzionale, e aggiungiamo strumenti e possibilità reali di espressione della società e di tutte le sue sfaccettature. Ascoltiamoli tutti. Diversamente ci perdiamo delle importantissime occasioni di crescita, confronto, di assumere delle conoscenze e di creare valore per il nostro paese. Ci troviamo sulle spalle una grandissima responsabilità, bisogna accompagnare l’evoluzione sostenendo famiglie e imprese con investimenti intelligenti e, dobbiamo essere con i giovani e investire nella loro preparazione così che potremo veramente parlare di piena partecipazione e di vera libertà e potremo disegnare il futuro con loro e agire consapevoli nel presente. Le parole magiche: partecipazione e posterità.