Per il senso comune l’azienda è un posto dove si condividono esperienze professionali, obiettivi e strategie, risultati. L’azienda è il luogo della competizione e della performance, in sostanza gran parte delle persone pensano che in azienda si vada esclusivamente per “lavorare”. Al di là di quest’ultima tautologia: “in azienda si lavora”, io credo che l’azienda sia prima di tutto il luogo ideale del convivio, ovvero del vivere assieme (dal latino cum + vivere). Questa è secondo il mio parere la radice strutturale del lavoro, lo stare assieme, il condividere esperienze e competenze professionali, ma anche umane. Ed è proprio richiamando i concetti di convivio e di umanità che è possibile rievocare l’iniziativa dello scorso sabato 15 ottobre, quando l’azienda è stata teatro di un pranzo sociale per raccogliere fondi destinati ad aiutare le persone coinvolte nel terremoto del Centro Italia di quest’anno. Un momento importante perché ha aggregato i lavoratori dell’azienda per convivere un’esperienza di grande umanità all’interno dello stabilimento produttivo. Ancora una volta l’azienda è stata un teatro sociale, un momento di aggregazione virtuoso, non fine a se stesso, ma di grande impatto umanitario: una comunità aziendale che si aggregava in una giornata extra lavorativa e in modo del tutto volontario (sono stati i lavoratori stessi non solo a promuovere e a organizzare l’iniziativa, ma anche a realizzare il menù del pranzo) per compiere così una precisa scelta ed un gesto concreto insieme.
In questa giornata speciale si compiva un altro fondamentale passo verso l’innovazione sociale d’impresa con l’iniziativa spontanea dei lavoratori e dei loro familiari uniti assieme in un momento di condivisione comunitaria: la consumazione di un pasto per aiutare le popolazioni che stanno affrontando momenti di disagio ed è in questo “scambio di umanità” o potremmo dire di “co-generazione” abbiamo ritrovato i valori veri, i sentimenti positivi, una gioia virtuosa e contagiosa di una società ritrovata…