«Che mondo vogliamo trasmettere alle generazioni future?» Con questa domanda, posta da S.E. Mons. Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna-Cervia si è aperto il terzo incontro del roadshow “Per il Bene comune” organizzato da Sara Cirone Group società Benefit in collaborazione con la Federazione dei Settimanali diocesani emiliano-romagnoli, che mira ad una riflessione partecipata su come generare processi sostenibili nel nostro territorio. La terza tappa, dal titolo “La città per tutti. Biodiversità e degradazione sociale”, dopo i saluti iniziali dell’Arcivescovo e l’introduzione del tema da parte di Sara Cirone, ha visto gli interventi di Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna, Paola Pluchino, Biologa esperta di territorio e ambiente, Paolo Gueltrini, Agronomo paesaggista, moderati da Daniela Verlicchi, Direttore del settimanale Diocesano Risveglio2000.
La leale collaborazione tra le generazioni
Punto di partenza della discussione è stato il tema della leale collaborazione tra le generazioni. Prendendo il via dalle parole di Papa Francesco contenute nella Laudato Sì, in cui il pontefice collega la giustizia sociale, l’attenzione ai poveri con la difesa dell’ambiente in quella che viene definita “ecologia integrale”, mons. Ghizzoni ha sottolineato come il tema della relazione tra la condizione sociale dell’uomo e le fragilità del pianeta siano intimamente connesse e auspicando da parte di tutti i soggetti della società civile e di tutti coloro che hanno responsabilità politiche la ripresa di questi temi per elevare il dibattito pubblico e studiare soluzioni concrete per salvaguardare la casa comune.
Operare in maniera sistemica per la sostenibilità
Obiettivo cui mira lo stesso roadshow e l’attività di Sara Cirone Group Società Benefit, così come sottolineato dall’intervento della fondatrice, che ha evidenziato come proprio sul tema dell’inter-generazionalità e intra-generazionalità si incrocino tutti i temi e gli aspetti relativi alla sostenibilità ed è responsabilità di tutti quei soggetti che fanno parte del territorio operare in maniera sistemica per la qualità della vita dei nostri territori. La società Benefit fondata da Sara Cirone, attraverso l’implementazione di modelli di business innovativi, ha come mission proprio quella di diffondere un modello di gestione orientato ad un futuro sostenibile, in cui imprese, istituzioni e società civile operino insieme in armonia per lo sviluppo del territorio.
La città come organismo vivente
Venendo al tema specifico cui era dedicata la tappa ravennate del ciclo di incontri, la biologa Paola Pluchino ha paragonato la città a un organismo vivente in cui spesso nelle periferie fatica ad arrivare la circolazione, un essere “dalla bocca enorme che fagocita energia, cibo, materiali” e che spesso spreca e produce quantità ingenti di scarti, acque reflue, rifiuti che vengono riportati in zone lontane o nelle periferie delle città e che di conseguenza hanno un degrado ambientale e sociale, con serie ripercussioni in termini di sicurezza, disagio sociale e salute. Secondo l’esperta, il problema grave delle città e delle amministrazioni è che i piani di gestione della città non si parlano tra loro determinando problemi di sostenibilità. Occorre dunque un’ottica sistemica per far sì che si metta in pratica un modello di economia circolare, in cui gli scarti assumano un valore sociale ed economico. La Città vivente è il titolo del libro di Paola Pluchino sull’argomento.
Pianificare per accompagnare lo sviluppo
Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha sottolineato come sia importante ragionare su scala globale per evitare di correre gravi errori sulla questione dell’ecologia: pensando alle produzioni industriali invasive ha evidenziato come queste siano alla base di una sorta di “neocolonialismo” che porta gli scarti nocivi di queste produzioni in altri Paesi del mondo. Occorre dunque che ci sia un’attività di pianificazione e una chiamata alla responsabilità personale per affrontare le contraddizioni che spesso lo sviluppo porta con sé e per fare in modo che le azioni siano il più giuste possibile per tutti. E’ necessaria dunque una pianificazione in grado di accompagnare lo sviluppo e rendere sostenibile il nostro modo di vivere, cercando di aumentare la consapevolezza e la partecipazione delle persone affinché quella solidarietà tra le generazioni possa essere un obiettivo realmente raggiungibile.
Sensibilizzare per difendere la casa comune
Paolo Gueltrini, agronomo paesaggista, è partito dall’amara considerazione che ci troviamo ad affrontare una mentalità dominante sempre più insensibile, che spesso produce scempi ambientali e sociali per questioni di convenienza personale e privata. C è bisogno di lavorare dal basso per sensibilizzare i governanti, gli imprenditori, i cittadini ad entrare nel dettaglio per rispettare gli ambienti, gli spazi. È un dovere di tutti per la difesa della casa comune.
Quella casa comune che sta tanto a cuore a papa Francesco e per la difesa della quale il 26-28 marzo 2020 ad Assisi incontrerà i giovani economisti e imprenditori nell’evento The economy of Francesco, quella casa comune presupposto per ragionare di posterità e civiltà.