Dalla letteratura all’arte

Venerdì 14 aprile alle ore 17, presso la Chiesa di Santa Maria della Misericordia a Castel Bolognese, abbiamo presentato l’inaugurazione della mostra Don Chisciotte dell’artista Mario Pezzi.  

Un’occasione e un evento che partono dalla lettura (e dalla letteratura) e che approdano all’arte: ma non solo. Il modo in cui l’uomo trova la sua espressività e realizza pienamente la sua natura consapevole fa parte a pieno titolo della nostra prospettiva di sostenibilità sociale.

Le radici di un’associazione

FARE LEGGERE TUTTI ci propone questa volta un’iniziativa che unisce il mondo letterario alla creazione artistica. Un rapporto forte come il nesso fra questa associazione e il suo territorio: un impegno reciproco e uno slancio identico che parte dalla comunità e dalla sua esigenza di condivisione di valori significativi per acquisire una consapevolezza diffusa.

In questa prospettiva, leggere è attività che consente a sua volta un rapporto individuale con il libro, opera di pensiero frutto del percorso di civiltà. Inoltre, per il principio che dallo scambio reciproco si trae arricchimento e nuovo apporto conoscitivo e culturale, la contaminazione tra diversi linguaggi comunicativi, qui letteratura e arte, è incontro inedito che aggiunge nuove espressioni alla creatività come qualità tipicamente umana.

Don Chisciotte

Le scelte sono sempre guidate dall’intenzione. Ecco perché, innanzitutto, la scelta di un artista del territorio romagnolo: perché attraverso le sue opere possiamo rivivere il rapporto con la dimensione locale, che si presenta artisticamente tradotta in forme, colori, modi e soprattutto attraverso la personalità di Mario Pezzi.

Inoltre, la scelta di un romanzo e di un tema: il Don Chisciotte. Ancora una volta, dopo l’esperienza di FARE LEGGERE TUTTI trascorsa in crociera, il tema del viaggio, metafora di civiltà: la scoperta, l’evoluzione e la conquista di una consapevolezza si possono ritrovare nel protagonista, visionario e ostinato al tempo stesso, fuori dal limite temporale. Nella formazione di Don Chisciotte ritroviamo una costante delle nostre vite, oggi più che mai intente in un personale sviluppo alla ricerca di un’identità autentica. La modernità in Don Chisciotte irrompe come elemento che impone una nuova presa di coscienza della realtà (contrariamente all’abbandono alla fantasia) e che inaugura così l’atteggiamento pratico, attivo e partecipativo che riscontriamo oggi alla base della possibilità di un cambiamento sociale e economico possibile.

Arte e lo sviluppo sostenibile 

Apparentemente lontani, realmente vicini in un rapporto di sostegno reciproco. L’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 intende raggiungere un’educazione di qualità, equa e inclusiva, garanzia di apprendimento per tutti. L’arte è certamente uno dei mezzi preferenziali di matrice espressiva che diffonde valori culturali e consente la crescita della comunità del territorio: essa rende possibile che le persone elaborino un concetto di identità, difendendolo e mantenendo le sue radici entro le comunità locali.

L’arte inoltre consente indubbiamente la crescita e l’apprendimento delle persone: se immaginiamo che il benessere sia il risultato di due dimensioni, una materiale e una spirituale, allora l’arte concorre all’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 assicurando la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.

L’arte, insieme alla letteratura e alla cultura in generale, è capace di innescare un processo di presa di consapevolezza riguardo alla realtà e a noi stessi in quanto persone, contribuendo allo scambio e all’acquisizione di significati comuni e condivisi nella comunità: la buona convivenza in armonia e equilibrio diventa allora possibile nella dimensione locale riunita e rappresentata nel territorio.

Presentando la mostra di Mario Pezzi, con tema e titolo Don Chisciotte, sosteniamo una causa culturale (artistica, letteraria, comunicativa) e, in questo modo, supportiamo allo stesso tempo la causa dello sviluppo sostenibile del territorio: i nessi, le relazioni, i legami consentono di spaziare in libertà, consapevoli che anche oggi un altro passo sia stato compiuto verso la realizzazione di una civiltà possibile e sostenibile. 

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