Articolo 30 della DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
È l’articolo che chiude la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tutti, Stati, singole persone o gruppi hanno l’obbligo di non porre in essere comportamenti o atti che abbiano come scopo la distruzione dei diritti e delle libertà fondamentali riconosciute dalla Dichiarazione. Tutti gli uomini nascono liberi e uguali, tutti hanno libertà di pensiero e di espressione, tutti sono uguali davanti alla legge e hanno il diritto alla vita, all’istruzione, alla salute, alla pace e a realizzare una vita degna.
Il Settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale è stata occasione per ripercorrere i 30 articoli che la compongono e rimetterli al centro del nostro agire. Questi diritti costituiscono il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. È quindi importante che nessuno Stato, gruppo o persona metta in atto comportamenti nocivi, e che ogni persona si senta chiamata a realizzare questi importanti obiettivi etici e sociali in grado di garantire un futuro di pieno sviluppo della civiltà.
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