Articolo 28 della DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possono essere pienamente realizzati.
L’articolo 28 sancisce il diritto su cui poggiano tutti gli altri diritti presenti nella Dichiarazione Universale: il diritto alla pace. Di pace si parla spesso ma le azioni concrete messe in atto a livello nazionale ed internazionale affinché la pace passi da discorso astratto ad azione reale finora non sono state sufficienti. Occorre dunque agire in maniera rapida e responsabile. E la pace è realizzabile se i primi a metterla in atto siamo noi. Ognuno di noi è chiamato a fare scelte di pace. “Smettere di avere ragione”, rinunciare a una parte del nostro ego: così possiamo iniziare a creare la pace. Perché l’armonia si crea innanzitutto rispettando e dando valore a ciò che ci circonda a cominciare dal piccolo, dalla comunità locale in cui siamo inseriti, per poi estendersi via via ad una dimensione più ampia, fino a giungere a quella internazionale.
Anche nell’Agenda ONU 2030 il goal 16 fa riferimento a l’importanza della pace promuovendo società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile, offrendo l’accesso alla giustizia per tutti e creando organismi efficaci, responsabili e inclusivi a tutti i livelli. Allora, proprio per questo, il primo lavoro per costruire la pace è quello verso noi stessi. Il lavoro che compiremo ogni giorno verso un mondo più inclusivo, sostenibile, partecipativo in cui le diseguaglianze e le ingiustizie possano rapidamente e drasticamente ridursi. Per il futuro dell’umanità.