Domenica 20 agosto – sabato 26 agosto 2017. Insieme al Meeting di Rimini. Quest’anno il tema fondamentale trae ispirazione dalla letteratura, precisamente dal Faust di J.W. Goethe: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. Una frase che ci introduce al tema dell’eredità e quindi dei valori, dell’etica, della verità e della storia.
Imprese fra etica e responsabilità
Nella società dei flussi informazionali della rete siamo letteralmente immersi in dati virali che non semplificano, ma rendono anzi complesso, il problema della verità e quindi dell’etica. Se l’imprevedibilità e l’incertezza divengono i principi che deregolano il nostro bisogno di modelli di comportamento, possiamo tuttavia ancora condividere la costruzione di esperienze umane importanti che aggiungano mattoni al processo di civiltà.
A questo proposito, parlare di impresa ha senso quando questa si configura come un bene collettivo che trovi le sue motivazioni profonde nella curiosità, nel desiderio, nella responsabilità.
Accoglienza: un significato personale
Tornare al Meeting di Rimini dopo 25 anni è innanzitutto ripercorrere una tappa che è stata piena di significato e di senso. Nel tempo, pur evolvendoci, la nostra identità resta salda: oggi come allora, rimane un evento di accoglienza capace di creare comunità a partire dalle persone, come sempre i soggetti autentici che costruiscono insieme la civiltà.
Portare avanti il discorso sull’accoglienza è più che mai attuale e urgente: in quest’epoca che ci pone di fronte a nuove sfide senza manuale di istruzione occorre valorizzare da un lato l’integrazione e dall’altro la propria identità.
Solo questa può essere la reale premessa a un dialogo virtuoso e positivo in una società globalizzata che necessita di soluzioni altrettanto globalizzate: il recupero dell’intensità di un legame forte fra noi e gli altri. La storia può motivare questa unione dalle radici tutte umanistiche.
Tradizione e cambiamento
Sono i percorsi compiuti e portati avanti da uomini d’impresa che ci introducono al tema della costruzione condivisa di civiltà: le testimonianze raccolte, di padre in figlio, al passaggio generazionale hanno sapientemente controllato la convivenza e il bilanciamento delicato tra tradizione e cambiamento, consapevoli che la vera innovazione sia conservazione dell’impronta etica identitaria della propria azienda di famiglia.
Comunicazione, conoscenza e collaborazione diventano le risorse fondamentali portatrici di innovazione nel mondo del lavoro: questo in pieno accordo con il pensiero strategico sostenibile di gestione di impresa e dei territori.
Il lavoro rappresenta infatti la consapevolezza piena del proprio contributo alla civiltà: con gioia l’uomo, grazie alla propria operosità, può creare concretamente qualcosa per sé e per gli altri, in una prospettiva evolutiva. Ne è esempio la storia denominata “Il sale della terra” che è stata raccontata da alcuni imprenditori calabresi proprio in una delle mostre del Meeting.
Tutti insieme si sono presi cura della terra con l’attenzione, la passione e la dedizione di chi crede che il lavoro sia un valore di bellezza in sé e per sé.
La creazione di valore
Ne è esempio anche la testimonianza di altri imprenditori che hanno portato avanti la propria azienda con coraggio e forza, enfatizzando così il lavoro in quanto operosità e seguendo il precetto di nobilitazione già presente nel pensiero del monachesimo bizantino e benedettino.
L’agire della persona è rivolto dunque alla comunità, intesa come altri in senso generale e come generazioni future in senso evolutivo. Attraverso il lavoro l’uomo esprime gratitudine per ciò che gli sta intorno (persone, creature, ambiente) e dona se stesso nella creazione di valore condiviso.
Questa interpretazione del lavoro è imprescindibile premessa di un pensiero evolutivo e di una precisa intenzione di costruzione di valore condiviso tra imprese, territori e comunità.
I temi portati avanti dal Meeting di Rimini ne esprimono i concetti più significativi, condividendo temi antropologici, sociologici, filosofici e umanistici per lo sviluppo della civiltà.