13 maggio 2017. L’evento Molise turismo e natura: verso il Parco Nazionale del Matese a Vinchiaturo ha visto il nostro impegno in sinergia con i sostenitori del patrimonio naturalistico che partecipa del nostro sistema culturale nazionale: in questo modo, l’appartenenza identitaria condivisa sul territorio si è rafforzata e consolidata.
Il Parco Regionale del Matese rappresenta in questo senso l’opportunità di espressione di un modo di essere locale e regionale in una prospettiva di strategia entro un modello di sviluppo sostenibile.
Di grande spessore le relazioni presentate all’evento. Secondo Angelo Premiani, Presidente UNPLI – Unione Pro Loco Molise, la creazione di un Parco Nazionale del Matese rappresenta un volano economico e turistico per il Molise, territorio ancora non del tutto conosciuto: è necessario riconcepire il sistema di ricettività della Regione e creare nuove attrattività turistiche legate al patrimonio naturale e territoriale, risorsa di cui il Molise generosamente dispone. In questa prospettiva, la creazione del Consorzio delle Proloco del Matese, che unisce le forze degli operatori turistici potenziando l’offerta, appare significativa. Luigi Valente, Sindaco del comune di Vinchiaturo, concorda riguardo all’importanza fondamentale del Parco per lo sviluppo economico della Regione e per fornire nuove opportunità lavorative ai giovani sul territorio. Vincenzo Cotugno, Presidente del Consiglio Regionale del Molise, precisa che il rilancio dei parchi sia un punto critico per il Governo italiano, che ha emanato un apposito disegno di legge a promozione di nuove modalità di gestione per 23 parchi nazionali. Domenico Izzi, Consigliere Regionale, e il Senatore Roberto Ruta hanno portato i saluti e il plauso del Ministro Galletti per l’iniziativa. Conclude l’iniziativa la sessione di interventi Pierpaolo Nagni, Assessore Trasporti e Infrastrutture Regione Molise, e Tommaso Formichelli, Dottore di ricerca presso l’Università la Sapienza di Roma, che ha compiuto una digressione sul rapporto fra uomo e natura, da sempre influente in modo cruciale nella conformazione della mentalità umana. L’uomo, nello stato di natura, viveva in rapporto simbiotico con le altre specie: questa propensione affatto conclusa, sopravvive oggi negli ambienti urbani dove l’uomo si continua a evolvere e a integrarsi con la natura.
Il Patrimonio territoriale e la rigenerazione sostenibile dell’economia
L’economia sostenibile rappresenta un modello gestionale universale, praticabile e efficace in grado di indicare alla cultura d’impresa la direzione strategica per il nostro Paese alla luce di un contesto internazionale competitivo: la sua applicazione immagina una rigenerazione economica a partire dalle PMI del territorio che segue i principi naturali.
Il posizionamento strategico del territorio
Fondamentale per l’impresa di territorio è acquisire un pensiero strategico capace di appellarsi alle proprie caratteristiche distintive, perno di una forza data da elementi identitari specifici e non replicabili: questo nel rispetto / sinergia del posizionamento strategico territoriale, dei principi di sostenibilità e delle eccellenze d’impresa del territorio.
A questo proposito, i valori intangibili immateriali rappresentano una leva strategica e economica di importanza critica: il ciclo chiuso dell’evoluzione economica dei beni e dei bisogni indica il passaggio strutturale dai beni materiali a quelli immateriali (beni economici collegati a arte, musica, sport, intrattenimento, svago, lettura, cinema, TV, internet, cultura, turismo, wellness, ICT, mutualità, beni storici, beni naturali, beni relazionali, ecc.).
Quando parliamo di Posizionamento Strategico Sostenibile delle PMI di territorio ci riferiamo alla relazione tra impresa, ambiente e territorio declinati in funzione di target, beneficio essenziale e prezzi.
Il caso della Scuola del territorio
La Scuola del Territorio ha avuto luogo nel novembre 2016 nella Romagna Occidentale e Ravennate configurandosi come modello d’apprendimento esperienziale ideato da PLEF (Planet Life Economy Foundation) per le persone d’impresa. La finalità è stata quella di fornire strumenti di analisi strategica a diversi attori (imprese, professionisti, studenti) creando economia sostenibile, valore aggiunto e elevato livello di competitività per le organizzazioni e qualità di vita e benessere complessivo per il territorio. Al loro sviluppo concorrono le leve distintive, il sapere e lo stile di vita della Romagna, le forze esclusive del territorio. Queste sono non replicabili e fondano il patrimonio territoriale: beni storici, naturali, culturali, relazionali, beni e servizi economici, beni e servizi per la comunità.
Posizionamenti e brand mapping
La consapevolezza delle forze esclusive del territorio determina l’eccellenza delle imprese e il loro andamento positivo di mercato che si rende concreto nei processi operativi d’impresa: per questo occorre esprimere al meglio le caratteristiche del proprio territorio, le attese del mercato di appartenenza, il comportamento dei propri concorrenti e le proprie ambizioni strategiche.
La coerenza con la prospettiva sostenibile
La valorizzazione territoriale rientra appieno in un programma di strategia e sviluppo di un modello di sviluppo sostenibile in piena coerenza con l’obiettivo 15 dell’Agenda ONU 2030 (proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica).
Portare attenzione a questi temi naturalistici compete a chi, come noi, promuove e sostiene una prospettiva economica sostenibile che valorizza il benessere diffuso che dal territorio si può positivamente e strategicamente generare.