Forse sono ancora oggi troppo diffusi lo scetticismo e il pregiudizio attorno alla reportistica non finanziaria: Report integrato, Bilancio di sostenibilità, Bilancio sociale, ecc, troppo spesso vengono percepiti come una perdita di tempo. In realtà sono strumenti che si stanno rivelando sempre più adeguati a rappresentare in maniera completa il valore dell’organizzazione e soprattutto a dare un supporto gestionale a tutta l’azienda.
Raccontare l’azienda
Oggi lo storytelling aziendale, che viene realizzato su supporto cartaceo, sul sito, sui social e su tutte le piattaforme in cui l’azienda è posizionata, si sta rivelando un mezzo eccezionale per raccontare gli obiettivi, i progetti, le prospettive, le ambizioni, i pezzi di storia e la partecipazione delle persone che creano la reputazione delle aziende, dei comuni e delle organizzazioni profit o non profit più in generale.
Diventa fondamentale descrivere tutte le sfaccettature, tangibili e intangibili, rendendo la reportistica non finanziaria uno strumento centrale per la vita delle organizzazioni e coinvolgente, poiché capace di parlare in maniera mirata e approfondita sia all’interno dell’organizzazione sia a tutti gli stakeholder.
Dalle più grandi aziende…
È di qualche giorno fa la notizia uscita sul Guardian e riportata sul “Sole 24 ore” che molte delle più importanti aziende internazionali stanno andando verso questo approccio: Coca Cola, Bosch, Heineken mostrano attraverso le più innovative tecniche il loro modo di essere sostenibili e ciò che stanno facendo per contribuire al benessere del pianeta e delle persone, fidelizzando in questo modo un pubblico attento e propenso al consumo consapevole, così come in Italia molte importanti aziende come Unipol, Vodafone, Enel, A2A presentano da anni un rendiconto molto accurato.
…alle realtà più piccole
Ma l’articolo del “Sole 24 ore” sottolinea un’importante novità: questo tipo di narrazione, non è destinato solo a grandi aziende, ma può e viene sempre più frequentemente messo in atto da realtà di medie e piccole dimensioni e riporta i casi del Report Integrato del Comune di Sasso Marconi, realizzato proprio dal team di Sara Cirone Group società benefit, il primo tra i comuni in Europa e il secondo al mondo.
Visione multicapitale
Oggigiorno le imprese diventano sempre più consapevoli che il mondo del Corporate Reporting basato su informazioni di tipo prettamente finanziario è giunto al suo termine, o che quantomeno si sta trasformando in qualcosa di nuovo. Questo fenomeno verte fondamentalmente su due elementi: da una parte i portatori di interesse aziendali hanno sempre più necessità di condividere e apprendere informazioni capaci di rappresentare il futuro delle organizzazioni; dall’altra, il bilancio d’esercizio non è in grado di restituire queste nozioni e quindi la visione dei sistemi aziendali nel loro complesso. Nelle organizzazioni infatti esistono risorse fondamentali, i capitali “intangibili”, che sono risorse non fisiche in grado di influire positivamente o negativamente sul valore strategico o finanziario aziendale e che formano l’asse portante per la creazione di valore nel breve, medio e lungo periodo delle organizzazioni. Orientare l’impresa verso forme più complete di rendicontazione, che integrano la dimensione finanziaria all’interno di una rappresentazione più ampia del valore creato, altrimenti chiamata visione “multicapitale” è una prospettiva molto più al passo coi tempi.
Sostenibilità
Allo stesso tempo, la dimensione della sostenibilità sta diventando un requisito cruciale per tutte le organizzazioni che intendono perseguire reali processi evolutivi e di sviluppo. Scegliere un sistema di rendicontazione non finanziaria , in questa epoca di cambiamento significa mettere una base solida ai piedi della propria organizzazione e dare un impulso positivo alle variabili che guidano lo sviluppo.
Corporate Reporting
Il Corporate Reporting diventa quindi un’importantissima pratica per potenziare il proprio business poiché permette un’attenta e particolareggiata misurazione e descrizione di aspetti che tradizionalmente restano chiusi tra quattro mura e faticano ad essere valorizzati esternamente, soprattutto nel caso di aziende medio-piccole. La Value Creation Story di un Comune, di un ente non-profit permette di affermarsi sempre di più all’interno della comunità, esplicitando la propria identità e il proprio modo di vedere il mondo e di portare avanti azioni a favore della collettività e del territorio. Già da ora e sempre più in futuro, la narrazione sarà fatta di numeri chiave in grado di restituire gli impatti verso la società e l’ambiente. Una rappresentazione si più coinvolgente ma soprattutto più reale, capace di creare engagement e di stimolare dialogo e confronto costanti.
Trasparenza e coerenza
Le parole d’ordine alla base di tutto questo sono trasparenza e coerenza, così che le aziende possano dimostrare la consistenza delle proprie azioni rispetto, per esempio, ai temi stabiliti dall’Agenda Onu 2030 e in generale al bene della società.
Gli elementi intangibili, dunque, possono essere misurati e valorizzati e contano sempre di più per il posizionamento delle aziende, per l’aumento della reputazione, per la fidelizzazione dei clienti, il radicamento sul territorio e allo stesso tempo la capacità di affrontare le sfide globali future.
I desiderata della società
Diventa dunque fondamentale cercare di capire verso quale direzione sta andando la società, quali sono le esigenze delle persone e quali sono le ragioni che le spingono ad un consumo attento e consapevole. E per far sì che questo scambio tra i desiderata della società e quanto realizzato concretamente dalle aziende sia il più rispondente e coerente possibile, gli strumenti di rendicontazione non finanziaria sono quanto di più utile si possa mettere in atto per essere ciò che si racconta e raccontare ciò che si fa. Questa è la reputazione che conta.