Lo scorso sabato 18 giugno 2016 a Ravenna si è svolto un evento per contribuire in modo propositivo e concreto al cambiamento globale. La presenza di così tante persone che hanno preso posto quel giorno sulle gradinate della sala conferenze della Camera di Commercio di Ravenna, sta a significare che la collettività è molto sensibile al tema della sostenibilità. L’evidenza che allo stato attuale il mondo non è ancora sostenibile, è un messaggio forte arrivato dalle stesse Istituzioni intervenute alla giornata, come Edo Ronchi, già ministro dell’Ambiente e al vertice del Consiglio Nazionale della Green Economy, che non ha usato mezzi termini nel ribadire che la vera e propria “rivoluzione sostenibile”, in particolare climatica, sarà possibile attuarla solamente quando la politica sarà pienamente consapevole del problema: è una fase di transizione, secondo Ronchi, quella che stiamo vivendo, in cui l’insostenibilità procede ancora troppo velocemente e i processi orientati verso la sostenibilità al contrario sono troppo lenti e macchinosi. Chiari e diretti sono stati i dati esplicitati da Filomena Maggino, Docente di Statistica Sociale e Presidentessa dell’Associazione Italiana per gli Studi sulla Qualità della Vita (AIQUAV) che hanno sottolineato una preoccupante convergenza con gli andamenti prospettati già a partire dagli anni ’70 nel caso in cui il mondo non avesse fatto nulla per tutelare e rispettare l’ambiente e la società.
Propositive e ben allineate al tema dell’evento sono senz’altro le iniziative della Regione Emilia-Romagna, rappresentata da Paola Alessandri, che sta valorizzando la responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile sul territorio con particolare attenzione al mondo delle imprese. Progetti come i Laboratori Provinciali di Responsabilità Sociale d’Impresa e il Premio RSI sono esemplari nel panorama delle iniziative intraprese dalla Regione.
Emerge così una tendenza che mira a valorizzare una dimensione più ampia: la “cultura positiva” del nostra terra nel suo complesso, quindi accanto agli interventi dei personaggi chiave per i temi della sostenibilità nazionale, vi sono stati aspetti peculiari della tradizione enogastronomica, con un buffet composto esclusivamente da prodotti tipici locali, ma anche dal punto di vista artistico con le performance di valore come quelle offerte da Ivano Marescotti e Franco Costantini che hanno “passeggiato” sui versi danteschi con piglio tutto romagnolo.
Il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, ha sostenuto che la chiave per un futuro pienamente sostenibile sia la “co-progettazione”, cioè il coinvolgimento di più parti organizzate responsabilmente nella costruzione di progetti e iniziative sostenibili, alludendo proprio all’esempio positivo costituito dal gruppo d’imprese romagnole de Il Senso Ritrovato coinvolte assieme in attività legate alla responsabilità sociale e alla sostenibilità.
Sono d’accordo col sindaco Malpezzi quando dice che il nostro futuro si costruisce assieme, come ha ribadito, nel corso del suo intervento, lo stesso Presidente della Camera di Commercio Natalino Gigante, lavorando con energia positiva e con obiettivi comuni orientati ad una condotta eticamente sostenibile.
Con questo spirito di “lavoro di gruppo”, in cui saranno coinvolte le aziende in primis, ma anche le amministrazioni e le istituzioni, nasceranno progetti finalizzati a far comprendere alle imprese e alle comunità la centralità di un’economia sostenibile a vantaggio dello sviluppo di un territorio e della sua comunità.
Un’azienda produce “economia sostenibile” quando riconosce come valore unico e imprescindibile il proprio territorio, come ha sottolineato il fondatore di Plef, Paolo Ricotti.
Date queste premesse, l’evento di sabato scorso si è rivelato l’occasione perfetta per presentare alla comunità romagnola la “Scuola del Territorio“: un percorso per le imprese, amministrazioni locali e tutti i partecipanti per riconoscere e valorizzare gli aspetti peculiari di un territorio, elementi identificativi, quindi distintivi che concorrono ad aumentare il valore di un’azienda proprio a partire dal suo connettersi in modo sostenibile col proprio territorio.
All’orizzonte della sostenibilità nell’area romagnola si prospetta un futuro in cui imprese, amministrazioni, istituzioni e comunità co-parteciperanno avendo ben presente un univoco obiettivo: quello di creare benessere per tutti partendo proprio dalla propria comunità. Dal piccolo al grande…
Sabato 18 giugno 2016, senza esplicitarlo, abbiamo posto le basi per costruire un futuro pienamente sostenibile abbracciando un punto di vista semplice e rivoluzionario insieme, indispensabile e cruciale per realizzare questo grande progetto che sarà il costituire il primo Centro Permanente del Territorio di Italia…proprio qui, proprio in Emilia Romagna!